Tutti sanno che l’unico metodo per arrivare ad elevate percentuali di raccolta differenziata è quello del “porta a porta” che vede, come primo e visibile atto dalla sua adozione, la scomparsa dei cassonetti stradali. Oggi invece, 15 luglio 2014, alla pagina XI dedicata a Roma della Repubblica vi è l’articolo “Impianti, trattamento, progettualità la strana coppia delle municipalizzate” a firma di Mauro Favalle. Oltre all’argomento citato dal titolo vi è una preoccupante affermazione dell’Amministratore Delegato Fortini che parlando del futuro dell’AMA dice solamente, o almeno così il giornalista riporta, che AMA punterà sul rinnovamento di 18.000 cassonetti che, acquistati alla fine degli anni ’90 che si rompono e richiedono interventi costosi di manutenzione e su quello della flotta di automezzi che hanno una età media di 9 anni. Immagino gli automezzi a caricamento laterale ottimi per la raccolta stradale dei grandi cassonetti dell’indifferenziato. In più verranno realizzate delle “isole interrate” per la raccolta rifiuti alimentate a pannelli solari! Questa ultima soluzione è stata provata essere una vera presa in giro: ancora grandi cassonetti! Non serve usare i “pannelli solari” per verniciare di verde questa opzione perchè siamo cresciuti. E poi? Il futuro è tutto qui? Pare di si… Serve invece, e subito, la tariffazione puntuale, azioni per la riduzione rifiuti (casette dell’acqua, fuori legge le buste di plastica, prodotti alla spina ecc.) , centri per il riuso e la manutenzione, riciclerie, il “porta a porta” esteso a tutta Roma, il compostaggio domestico e di comunità… Ma di tutto questo non vi è traccia nelle proposte AMA….