Da un po’ di tempo si nota in giro un profilerare insolito di campi di mais anche in centro Italia. Si sta forse rilanciando il consumo della polenta, o saranno aumentati i consumi di pop corn ai cinema? Magari si vorrà piu mangime per gli animali o olio per friggere. Invece no; i nuovi divoratori di mais sono gli impianti a biomasse. Il mais infatti, fra tutti i “crop”, è quello che ha maggiore efficienza energetica in questo tipo di impianto. Per alimentare una centrale da un megawatt (MW), che la legge in vigore considera “piccola” e premia con un incentivo superiore al fotovoltaico, bisogna convertire a mais centinaia e centinaia di ettari. Gli affaristi del settore vanno dai contadini a convincerli a coltivare mais e a mettere da parte le colture tradizionali; su scala mondiale disboscare la foresta amazzonica per fare carburante non aiuta certo l’ambiente. E’ evidente il fatto che si sposta la produzione agricola dal consumo alimentare a quello industriale, e che si minaccia gli ecosistemi e la biodiversità. Biodiversità già altamente minacciata dalla sentenza della Corte Europea di Giustizia del 12 luglio scorso che ha confermato il divieto di commercializzare le sementi delle varietà tradizionali e diversificate che non sono iscritte nel catalogo ufficiale europeo. Semplificando, a tutto vantaggio delle multinazionali del settore, i contadini che fanno agricoltura tradizionale e biologica e di fatto mantengono la biodiversità sarebbero assimilabili a degli “spacciatori”.
Ma non finisce qui, purtroppo: la ulteriore sentenza del 6 Settembre della Corte di Giustizia Europea che impone all’Italia di accettare la commercializazione del mais Ogm MON810 (causa C‑36/11, procedimento Pioneer Hi Bred Italia Srl contro Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali http://curia.europa.eu/juris/document/document.jsf?text=&docid=126437&pageIndex=0&doclang=IT&mode=lst&dir=&occ=first&part=1&cid=1288935 ) aggiunge qualcosa la cui gravita’ non é ancora percepita a pieno. Tutto l’OGM in Italia era vietato; siccome era vietato non esiste nessuna legislazione in Italia che disciplini la “coesistenza” tra OGM e altra agricoltura (incluso bio), per cui finchè non ci sarà un qualche provvedimento legislativo in vigore in merito (che deve essere ancora concepito, e che spetterebbe alle regioni, figuriamoci nel Lazio) si potranno commercializare e piantare i semi OGM MON 810, si suppone anche per alimentare centrali a biomasse. Ma in che cosa consiste la modificazione genetica del mais 810: andando a curiosare sul sito della “Fondazione dei diritti genetici” di via Torlonia a Roma (http://www.fondazionedirittigenetici.org/agrobiotech/displayevento.php?id=42 ) si scopre che il mais in questione, tra le altre cosacce, contiene la potente tossina Bt (Bacillus thuringiensis var. Kurstaki).
Alla faccia di chi presentava gli OGM come il rimedio per la fame nel mondo o come un passo verso un’agricoltura rispettosa dell’ambiente. Il seme di mais MON810, contiene una tossina, un veleno, un insetticida per uccidere in particolare una farfallina, la piralide del mais, i cui bruchi si nutrono appunto di radici e germogli del mais.
L’approvazione di una coltura Ogm in Europa dipende fondamentalmente dall’Efsa, l’autorità per la sicurezza alimentare. L’Efsa si limita di regola a riesaminare gli studi con cui l’azienda che ha brevettato l’Ogm in questione sostiene la sua innocuità sugli animali da laboratorio. Come per dire: Pulcinella che chiama la moglie a testimoniare. Uno studio effettuato da Greenpeace aveva invece prospettato che nel mais Mon 810 il contenuto di “insetticida” varia notevolmente da pianta a pianta molto di più di quanto dichiarato dalla Monsanto alla EFSA http://www.greenpeace.de/fileadmin/gpd/user_upload/themen/gentechnik/greenpeace_bt_maize_engl.pdf ; questa maggiore variabilità irrobustisce gli insetti (quando bassa) e danneggia anche “animali” più grandi (quando alta).
Il Nouvel Observateur francese ha rilanciato per primo, il 18 Settembre col titolo eloquente “Oui, les OGM sont des poisons !” http://tempsreel.nouvelobs.com/ogm-le-scandale/20120918.OBS2686/exclusif-oui-les-ogm-sont-des-poisons.html , lo studio condotto da ricercatori francesi su topi da laboratorio nutriti con mais OGM autorizzato dall’Unione Europea per l’alimentazione umana da cui si deduce che Il mais Ogm fa molto male ai topi. Li fa ammalare di tumore con una frequenza spaventosa, li fa morire prima. Se fosse un farmaco dovrebbe essere ritirato dal commercio. La Russia ha sospeso la importazione dei semi OGM della Monsanto dello studio in questione in attesa che l’agenzia di protezione dei consumatori “Rospotrebnadzor” approfondisca gli studi.
E l’Italia? In attesa di leggi regionali speriamo che il Ministero competente si dia da fare per invocare la cosiddetta “clausola di salvaguardia”, adducendo che la coltura OGM è dannosa per l’ambiente, per la salute umana e per altre colture dissinescando così la sentenza del 6 Settembre.
E speriamo anche che gli impianti a biogas, se proprio debbono esistere, usino il residuo umido della raccolta differenziata e venga posta una fortissima limitazione nell’utilizzo di colture dedicate, con un divieto specifico per gli ogm, a partire dal mon 810 . Non vorremo mica diventare diventare la repubblica del mais (ogm)?